Sangalli, Federico
Federico Sangalli, stilista italiano
Nel suo atelier di via San Primo a Milano, il design Federico Sangalli prosegue ,dal 2005, la tradizione di famiglia guidando la Maison Sangalli, fondata nel 1954. Ha vestito e tutt’ora veste i più bei nomi della società milanese e signore provenienti da tutto il mondo. Oltre alle collezioni di Alta Moda, la sua linea di alto prêt-à-porter, per la quale ha creato il concetto di couture-à-porter – capi praticamente unici con dettagli e lavorazioni Alta Moda – in soli due anni è entrata in importanti multibrand stores in Italia e in Europa.
Il legame con il mondo del teatro e dell’arte
Nel 2008 vince il Concorso della Camera Nazionale della Moda Italiana dedicato ai giovani talenti creativi, presentando la collezione The Vertigionus Thrill of Couture ispirata al linguaggio della danza di William Forsythe. Il legame con la danza e con il teatro, chiaro fin dalle origini, si consolida negli anni. Numerose le collaborazioni con i grandi artisti, tra i tanti Carla Fracci e Valentina Cortese, con il Teatro alla Scala e con il Conservatorio Giuseppe Verdi. Nel 2009, anno in cui inizia a presentare le sue collezioni pret durante la Milano Fashion Week, vince il premio Bucchi per i migliori costumi per la Danza. Riconoscimento ottenuto grazie agli abiti disegnati per lo spettacolo Luminare Minus con Luciana Sevignano.
Nel 2017 Federico Sangalli apre il primo flagship store nel cuore di Milano, nel Quadrilattero della moda, mantenendo al primo piano l’atelier Couture. L’anno successivo espone le sue creazioni alla mostra a Palazzo Reale a Milano, curata da Stefano Zecchi e intitolata “LUXUS, il piacere della bellezza”. Ha diretto, nel maggio del 2019, il restauro del frac di gala del Maestro Arturo Toscanini, regalato al Conservatorio di Milano e affidato alle sue cure.
In occasione della prima fashion week post pandemia, Sangalli mette in scena uno spettacolo che unisce moda, canto, acting e nuove tecnologie. Realizzato in collaborazione con il Conservatorio Giuseppe Verdi è il punto di partenza per un nuovo progetto. Con il supporto del coreografo Matteo Levaggi, l’obbiettivo è la creazione di una nuova forma di spettacolo che utilizzi gli abiti come strumento narrativo.
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