claude montana
M,  Brand e Fashion designer

Montana, Claude

Claude Montana, nato nel 1947, è uno stilista francese che ha realizzato capi indimenticabili per la loro particolare foggia e forma.

claude montana
Un abito realizzato dallo stilista.

Le origini

Claude Montana è uno dei creatori che, sia nella sua fase più aggressiva sia nei successivi sviluppi di sofisticata, scultorea semplicità strutturale, meglio ha caratterizzato in Francia il prêt-à-porter degli anni ’70 e diffuso la sua influenza nel mondo.

Le sue composite origini (padre catalano, madre tedesca) si riflettono nel suo fisico minuto, asciutto, da danzatore di flamenco, nel suo carattere spigoloso e perfezionista e in una visione della silhouette femminile di grande energia, affidata via via al trascolorare dell’unica, prescelta, tinta, il blu del pittore Yves Klein, in abiti modulati come corazze senza peso, mantelli proiettati nello spazio in carenate sciarpe o in colli spiraleggianti.

Il debutto in passerella

Ha 20 anni quando, nel 1978, debutta sulla passerella. Ma ha dietro di sé un apprendistato notevole e vario: a Londra ha creato bijoux, a Parigi, poi, ha lavorato illustratore per riviste di moda e infine assistente dello stilista svedese Jean Voight, specializzato negli abiti in pelle. Proprio la pelle costituisce, nei primissimi anni ’70, la sua materia prediletta, morbida e spesso alleata alla maglia. La sua prima sfilata vede le indossatrici in gilet e short di pelle nera tempestata di catene in metallo. La stessa viene attaccata dalla stampa americana, che vi ravvisa un’inquietante durezza da ausiliaria tedesca. Ma quel look diventa la divisa delle ragazze.

Negli anni ’80 disegna una donna ieratica, vagamente spaziale, spallata ma esile, dal corpo stilizzato, con acconciature geometriche e aeree , e la presenta in sfilate teatrali, con luci illusionistiche, passaggi e gesti dosatissimi. Tutto ciò lo porta a vincere, nel 1986, l’Oscar della moda. Dall’inverno del 1990 al 1992 è responsabile dell’alta moda nella rinnovata Maison Lanvin, di cui ben due collezioni consecutive (luglio 1990 e gennaio 1991) meritano il Dé d’Or.

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Alcuni abiti realizzati da Claude Montana per Lanvin.

Il nuovo millennio

Dall’estate 2003 la maison  di Claude Montana annuncia che affiderà la produzione della linea maschile (capi in pelle, maglieria e capispalla) a differenti partner italiani. Montana, che è tornato a sfilare a Parigi, è soltanto consulente esterno del marchio: nel luglio 2000, infatti, l’uomo d’affari Jean-Jacques Layani è divenuto proprietario della società Montana Création e ha nominato direttore generale Béatrice Bongibault, specialista del settore lusso che aveva già ricoperto lo stesso incarico da Chanel, Dior, Valentino ed Escada.

La creazione è affidata a un ufficio-stile interno e a una serie di stilisti freelance sotto la direzione del figlio Laurent Layani. Le collezioni, realizzate su licenza, comprendono il prêt-à-porter femminile, affidato a Multimoda, la seconda linea Montana Blu, prodotta da Fiba, le calzature e le borse, realizzate rispettivamente da Franco Paolucci e Cip. Su licenza francese gli occhiali, prodotti da Bourgeois, e i bijoux, di Apm.

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Claude Montana insieme a Cher.

L’ingresso del nuovo Direttore Creativo a Montana

Nel 2002 Stéphane Parmentier viene nominato Direttore Creativo di Montana. La sua prima collezione debutta in ottobre, al Carrousel du Louvre di Parigi. Ha lavorato in precedenza per Lanvin, Lagerfeld e Givenchy. Firma una propria linea. A maggio del 2003 viene siglato un accordo con ECCE (Entreprise de Confection et de Commercialisation Européenne), società specializzata in abbigliamento maschile, per la produzione e distribuzione del prêt-à-porter uomo. La collaborazione con Montana si aggiunge ad altre licenze ECCE, impresa che fattura 100 milioni di euro e che si occupa da tempo di Givenchy, Gant, Scherrer, Courrèges, Rochas, Eden, Park e Arrow.

Oggi lo stilista è d’ispirazione per diversi designer, tra i quali Alexander McQueen, che ha citato Claude Montana in molte delle sue collezioni.

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