Moncler
M,  Marchi e case di moda

Moncler

Moncler, il colosso dei puffer dagli anni ’50

Indice

  1. Le origini
  2. Moncler & Lionel Terray
  3. La fama del piumino
  4. Remo Ruffini
  5. Collaborazioni e campagne pubblicitarie
  6. Situazione attuale

Le origini

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Moncler 1954

Moncler è un’azienda francese di abbigliamento sportivo. Nel 1952 a Monestier de Clermont, nella regione francese d’Isère, viene fondata una piccola fabbrica. Essa è destinata a produrre attrezzature per le attività montane, depositaria di decine di brevetti.

I primi piumini, simbolo del marchio, nascono nel 1954. Sono destinati a essere indossati sopra le tute da lavoro degli stessi operai della Moncler, abbreviazione del termine Monestier de Clermont.

Moncler & Lionel Terray

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Lionel Terray indossa Moncler

Il primo a notarli e a intuirne le potenzialità è il francese Lionel Terray, alpinista di fama mondiale. Diventerà figura chiave nella storia dell’azienda francese. È infatti proprio sotto la spinta e la consulenza di Terray, che l’azienda mette a punto la prima linea specializzata per l’alpinismo in alta quota ‘Moncler pour Lionel Terray’. Il Brand è legato anche alle grandi spedizioni come la prima ascesa italiana al K2 del 1954, quella francese alla conquista del Makalu del 1955 e quella alla conquista dell’Alaska nel 1964.

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1966, la Nazionale francese di sci veste Moncler

Nel 1968 il marchio è fornitore ufficiale dell’èquipe nazionale francese di sci alpino durante i Giochi Olimpici invernali che si tengono a Grenoble. L’innovazione e la ricerca portano alla creazione di capi sempre più leggeri, aerodinamici e performanti, adatti anche alle competizioni sportive. Capi che sono i precursori del duvet contemporaneo e delle sue numerose declinazioni.

La fama del piumino

Dagli anni anni ’70 dell’exploit del turismo in montagna si arriva agli anni ’80 e ‘90 quando il piumino Moncler fa il suo ingresso in città. Si trasforma in oggetto cult, con le sue impunture e l’effetto “verniciato” dai colori vividi. Durante questo periodo nasce anche il simbolo di Moncler, il famoso galletto. Negli anni ‘80 i piumini Moncler vengono utilizzati come simbolo dall’unica cultura giovanile mai prodotta in Italia, i Paninari, diventando così un simbolo della moda dell’epoca.

In quegli stessi anni, Moncler inizia la collaborazione con la stilista Chantal Thomass. Lei sostituirà le cerniere con i bottoni, aggiungerà colli e bordi in pelliccia, ricami e materiali preziosi, come la seta e lo zibellino. Da allora, il Brand punta sul design e sulle collaborazioni eccellenti arrivando anche a sperimentare incursioni nel mondo della couture.
In occasione del cinquantenario di fondazione, nel 2002, esce il libro Now and… Moncler. 1952-2002. Edito da Baldini Castoldi Dalai illustra con foto, disegni e grafiche la storia del marchio iniziata nel 1954 con il primo piumino.

Remo Ruffini

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Down Duvet Jacket

Nel 2003 Remo Ruffini, Presidente e Amministratore Delegato del brand, rileva Moncler. Ruffini disegna la strategia del piumino globale, dando forma a un ventaglio di inattesi raggiungimenti estetici, funzionali, tecnologici e di elevata qualità, in un armonico bilanciamento fra montagna e città. Il duvet con Moncler diventa iconico, un classico del guardaroba contemporaneo che si pone oltre le tendenze, allargando i confini del marchio fino a comprendere tutte le stagioni dell’anno.

Collaborazioni e campagne pubblicitarie

Dal 2004 l’azienda inizia una strategia di consolidamento dell’identità con una serie di collaborazioni eccellenti con marchi icona della moda, tra le quali Junya Watanabe e Comme des Garçons.

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Campagna pubblicitaria autunno/inverno 2016/2017. Scatto di Annie Leibovitz
Nello slancio innovativo che contraddistingue Moncler anche le campagne pubblicitarie perseguono l’unicità come segno distintivo. All’inizio, nella fase del rilancio con l’arrivo di Remo Ruffini, le campagne pubblicitarie erano centrate sul prodotto e sulle origini del Brand per trasferirne l’heritage. Successivamente le campagne si sono concentrate sul Brand, e sono state firmate da maestri dell’obiettivo come Bruce Weber e Annie Leibovitz. Ogni immagine impersona il DNA del brand e sottolinea i valori dell’incontro tra l’arte fotografica e una natura che si trasforma in cultura.
Dal dicembre 2013 Moncler è quotata sul Mercato Telematico Azionario di Milano.
Il Brand produce direttamente e distribuisce le collezioni abbigliamento e accessori a marchio Moncler tramite boutique dirette e attraverso i più esclusivi Department Store e multimarca internazionali.
La presenza nei più importanti multibrand store e Department store del lusso e la selettiva localizzazione dei negozi retail nelle più prestigiose vie commerciali e località resort, assieme ad uno store concept distintivo e sempre coerente con il DNA del brand sono chiare espressioni dei valori e della filosofia del Brand. Moncler ha da sempre posto nel cliente il pilastro cardine di ogni decisione strategica, ulteriormente rafforzatosi nel 2016 con l’avvio di un importante progetto di Retail Excellence.

Situazione attuale: Moncler Genius

A fine 2017, il Gruppo ha registrato un fatturato di Euro 1.193,7 milioni, segnando una crescita a doppia cifra di tutti i principali indicatori economici, segnando un altro importante traguardo nella storia di successo di Moncler.

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Moncler x Craig Green
Il 20 febbraio 2018, Moncler ha presentato un nuovo capitolo creativo e di comunicazione del Gruppo: una visione del futuro, fruibile adesso. Una visione che supera la temporalità della stagione e stabilisce un dialogo quotidiano con il consumatore: Moncler Genius. Un hub di otto menti eccezionali che, operando insieme pur continuando a coltivare la propria individualità, hanno interpretato il Brand. Ognuno si è dedicato ad un singolo progetto che, interagendo con gli altri, definisce le varie sfaccettature dell’identità del brand.
Un progetto che spinge i limiti del puffer. Craig Green, Simone Rocha, Francesco Ragazzi di Palm Angels, Hiroshi Fujiwara di Fragment, Pierpaolo Piccioli di Valentino, così come Sergio Zambon di Moncler 1952 e Sandro Mandrino di Moncler Grenoble. Nel 2019 la lista si allunga, aggiungendo alla line-up Matthew Williams di 1017 Alyx 9SM e il designer inglese Richard Quinn. Come dice Zambon, l’activewear di lusso sta “diventando, in modo organico, il nostro nuovo ready-to-wear”, e questi designer esprimono chiaramente questa transizione.
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Moncler x Richard Quinn
Interrompere la sfilata è, ovviamente, parte del mandato di Moncler Genius, così alla Milano Fashion Week del 2019 il circo della settimana della moda milanese è sceso in una rete di tunnel abbandonati da tempo e adiacenti alla stazione ferroviaria di Milano Centrale. L’attrazione principale era all’interno delle gallerie, dove ogni designer ha tenuto la propria mini-presentazione.
Il progetto Genius continua nel 2020 con nuove aggiunte, tra cui JW Andreson. Mr Jonathan Anderson ha detto che voleva creare qualcosa di teatrale e quasi creatura come” quando si progetta la sua collezione con Moncler Genius, che spiega le punte audaci sul cappuccio delle giacche o gli audaci contrasti tonali.
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Moncler x JW Anderson
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