Lotto
L,  Brand e Fashion designer

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Lotto, calzature e abbigliamento sportivo italiano dal 1973

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Lotto è un marchio di calzature e abbigliamento sportivo italiano. Nel 1973 lancia sul mercato la prima linea di scarpe da tennis, poi si apre al mondo del calcio. Dagli anni ’80, sviluppa i propri prodotti con la collaborazione di molti atleti per studiare e verificare la loro aerodinamica: John Newcombe, Boris Becker, Martina Navratilova, Rudd Gullit, Muster, Albertini, Zamorano e Shevchenko. Coniuga la ricerca tecnologica con il design sportivo e, oltre a essere sponsor di squadre, è partner di alcuni importanti tornei di tennis come Wimbledon e

Viene fondata dai tre fratelli Caberlotto, Giovanni, Sergio, Alberto, una delle famiglie storiche del distretto calzaturiero, successivamente proprietaria anche della squadra di calcio del Treviso. Il marchio dalla doppia losanga equivale alla porzione finale del cognome Caberlotto mentre quella iniziale era stata utilizzata dai tre fratelli per una azienda di scarponi di sci in plastica, la Caber, poi venduta agli americani della Spalding.

Originariamente la Lotto produce scarpe da tennis, che rimane l’attività principale dell’azienda per tutti gli anni settanta. In seguito comincia a commercializzare anche calzature, abbigliamento ed accessori per altri sport (pallacanestro, pallavolo, atletica e calcio).

Andrea Tomat

Alla fine degli anni novanta, in seguito alla morte di due dei tre fondatori Caberlotto, la società si trova vicino al concordato preventivo e viene rilevata nel giugno 1999 con un’operazione di management buy out da una cordata di imprenditori già attivi nel settore sportivo.

La cordata è capeggiata da Andrea Tomat (Stonefly e ex Lotto), Adriano Sartor (Stonefly), Roberto Danieli (Diadora prima di cederla a Invicta), Franco Vaccari (prima Nordica e poi Dolomite), Giancarlo Zanatta (Tecnica), Gianni Lorenzato. Tomat e amici rilevano la società battendo la concorrenza di Invicta (Diadora) e la ribattezzano Lotto Sport Italia S.p.A

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Lotto laceless zhero gravity

Tomat, alla guida dell’azienda, classe 1957, presidente prima degli industriali di Treviso e in seguito di Confindustria Veneto, ripensa il marchio concentrandosi sul calcio e sul tennis, delocalizza nel Far East circa il 90% della produzione di scarpe e abbigliamento, crea una struttura logistica a Hong Kong che funziona come centro distributivo, investe nella ricerca. E nei mondiali di calcio del 2006 lancia “Zhero Gravity”, la prima calzatura sportiva senza lacci. L’anno dopo lancia “SynPulse”, una scarpa per il tennis che assorbe gli urti e li trasforma in energia.

L’integrazione tra la Lotto (280 milioni di ricavi nel 2016) e la Stonefly

Nel frattempo l’azionariato subisce qualche scossone. 2003 esce Danieli, nel 2005 lasciano Vaccari e Zanatta. Nel 2007 Lotto Sport Italia acquisisce il marchio americano Etonic, attivo nel running tecnico, nel golf e nel bowling. Alla fine del 2016 la società, che ha attraversato un periodo economico non felice ritornando all’utile (circa un milione di euro) solo nel 2015 e sta procedendo nella ristrutturazione dell’esposizione verso le banche (una quarantina di milioni), ha ufficializzato l’integrazione tra la Lotto (280 milioni di ricavi nel 2016) e la Stonefly (fatturato di 80 milioni).

Non si tratta di una fusione: le due realtà resteranno distinte sia come brand sia come situazione legale ma ottimizzeranno una serie di funzioni. Lotto, i cui prodotti sono distribuiti in 114 paesi nel mondo, segue sport e fashion, a Stonefly i settori urban e comfort.

Nel 2017 nuova turbolenza nell’azionariato

Nel 2017 nuova turbolenza nell’azionariato. Lascia l’ex vicepresidente Lorenzato per cui la proprietà della Lotto rimane così completamente nelle mani di Tomat e Sartor. Il 2 agosto Lorenzato, che deteneva il 12%, ottiene da un lodo arbitrale del tribunale di Treviso il pignoramento delle quote azionarie degli ex soci per un valore superiore ai 3 milioni di euro nell’ambito della causa civile intentata per violazione dei patti parasociali.

La guerra milionaria va avanti: in settembre Lorenzato chiede il fallimento della holding finanziaria che ha il controllo del gruppo, la Futura 5760 srl; nel novembre 2018 il tribunale di Treviso ne dichiara il fallimento mentre Tomat affida ai suoi avvocati il ricorso. La decisione del tribunale non mette per ora a rischio l’attività del gruppo ma pone incertezza sul controllo.

La cessione al fondo americano WHP Group

Al 2021 il debito di Lotto Sport Italia ammonta a oltre 100 milioni di euro. Il bilancio del 2019 riportava già una cospicua perdita di 10,2 milioni di euro dovuti ai ricavi delle vendite inferiori ai 66 milioni di euro, contro i 79 milioni dell’anno precedente e un debito stimato di 70 milioni. Dopo una serie di trattative, il marchio trevigiano ha ceduto i suoi diritti al fondo statunitense WHP Global, già proprietario del marchio Anne Klein. WHP non partecipa alle quote societaria ma consente di saldare almeno la metà delle esposizioni debitorie di Lotto.

In questo modo la gestione nei principali mercati rimane interna e viene guidata dal CEO e presidente Andrea Tomat, mentre insieme al fondo americano WHP vengono seguiti i progetti di design, marketing, gestione del marchio e sviluppo del prodotto.

 

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