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Jeans: la storia dei pantaloni che hanno segnato la storia della moda

Jeans, pantaloni che hanno segnato la cultura estetica della seconda metà ‘900 e, al di là della loro praticità, hanno rappresentato e continuano a rappresentare un simbolo, mutevole a seconda dei periodi storici. Da divisa dei lavoratori a uniforme della contestazione giovanile, da ribelle a pop, a passe-partout senza limiti di età e ruolo. Può essere basico o interpretato in chiave stilistica, nelle sfumature indigo tradizionali o colorato, delavato, marmorizzato, candeggiato, strappato, inamidato. Ogni decennio conia la propria graduatoria, privilegiando un tipo di finissaggio, un colore, uno stile. Insieme a un blazer blu è la divisa informale dei businessman più rigorosi, in versione baggy è invece il capo preferito della ribellione rap.

La storia dei jeans

Il tessuto è simile al Denim , ha infatti la stessa armatura a saia o levantina (linee diagonali, dritto diverso dal rovescio) ma è più leggero. Nasce a Genova. Si tratta di un tipo di fustagno molto resistente e leggero, appunto di Gênes (Genova in francese), detto jean o jeane. È già presente sul mercato europeo sin dalla fine del Medioevo, mentre la sua trasformazione in pantalone da lavoro è da far risalire all’800, quando viene utilizzato per gli scaricatori del porto.

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Però, è solo a partire dal 1850 che il termine jeans viene utilizzato per identificare non il tessuto ma un determinato modello di pantaloni. Infatti, a San Francisco, Levi Strauss, insieme al socio Jacob David Youphes, lancia un modello di pantaloni, resistenti, con cinque tasche, per i cercatori d’oro. Dopo circa un secolo, dagli anni ’40 del ‘900, i jeans diventano, prima negli Stati Uniti e poi in Europa, un capo di moda. Alla fine degli anni ’60, durante l’esplosione del movimento hippy, sono il denominatore comune della ribellione, del non vestirsi. Con il passare dei decenni il jeans si trasforma nei modelli e nelle lavorazioni, seguendo più i dettami passeggeri della fantasia degli stilisti piuttosto che le ideologie politiche. Oltre agli storici Levi’s, altre due aziende produttrici di jeans rappresentano l’identificazione tra un marchio e un capo d’abbigliamento: Lee e Wrangler.

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