Hugo Boss
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Hugo Boss

Hugo Boss, brand nato nel 1933 grazie all’omonimo stilista tedesco

Hugo Boss è un marchio e una casa di moda tedesca che nasce come azienda tessile nel 1923 a Metzingen per volere di Hugo Ferdinand Boss. A causa della congiuntura economica negativa l’azienda non decolla e nel 1930 Boss è costretto a dichiarare bancarotta. Grazie all’aiuto del partito nazista l’imprenditore tedesco riceve i fondi necessari per rilanciare la compagnia. Successivamente nel 1933 diventa fornitrice ufficiale delle divise del partito nazionalsocialista tedesco.

Hugo Boss
Le divise firmate Hugo Boss.

Le origini del brand

Nel 1945 la Germania viene sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale e Hugo Boss, accusato di aver sostenuto la causa nazista, ne subisce conseguenze finanziarie e morali. Dopo la sua morte l’azienda si sviluppa e si consolida nel campo della produzione di abbigliamento maschile fino a quando, nel 1985, la Hugo Boss si quota in borsa e nel 1991 viene acquistata dal Gruppo Marzotto, oggi Valentino Fashion Group. Nel 1993 la marchio lancia le linee HUGO, destinata a un pubblico giovane, e BALDESSARINI, chiaramente ispirata alla tradizione sartoriale italiana e indirizzata ad un consumatore attento allo stile e amante dei prodotti di qualità.

Nel 1997 la griffe presenta per la prima volta la collezione golf. È caratterizzata da un’alta qualità nella manifattura e in linea con le esigenze e le abitudini dei golfisti. Il 1998 è un anno fondamentale per l’azienda. Sotto il marchio HUGO la compagnia lancia la prima collezione donna, Hugo Womenswear. La collezione segna l’entrata del marchio nel mondo dell’abbigliamento femminile e apre la strada alle collezioni donna di tutte le altre linee del brand. Nel 1999 Hugo Boss lancia la Boss Orange.

Il nuovo millennio per Hugo Boss

Nel 2000 è la volta della collezione donna Boss che si posiziona sulla stessa fascia della linea uomo Boss Black, un prodotto destinato ad un consumatore fashion conscious. Durante l’anno successivo le vendite del gruppo superano il miliardo di dollari. Sulla scia di questo successo nel 2003 nasce Boss Green che va a sostituire la Boss Golf Wear e rivisita l’abbigliamento quotidiano con colori decisi e un forte impatto visivo legato a un lifestyle dichiartamente sportivo. Nel 2004 l’azienda crea BOSS Selection. Una collezione sofisticata e adulta, e nello stesso anno scarpe e pelletteria diventano due linee specifiche prodotte internamente al marchio.

Nel 2008 nasce lo store online che inizialmente riservato al pubblico inglese viene presto allargato a Germania, Austria, Olanda, Francia e Stati Uniti. L’anno successivo, nel 2009 vengono introdotte una collezione interamente realizzata a mano, la BOSS Selection Tailored Line. Inoltre viene anche lanciata la collezione bambino che include abiti sportivi, per il tempo libero e occasioni speciali. Nel 2010 l’azienda fattura 1.7 miliardi di euro posizionandosi tra i più importanti produttori di abbigliamento internazionali. Il 2011 è l’anno della Hugo Boss Home Collection con la quale il gruppo chiude il cerchio di un’offerta dettagliata e differenziata.

Hugo Boss
Hugo, SS10.

Al di fuori del mondo della moda

Tra le attività extra moda, il gruppo si distingue nel mondo dell’arte e nelle sponsorizzazioni sportive che lo vedono supportare atleti nel mondo del golf, nella nautica e nell’automobilismo. Dal 1995 Hugo Boss sostiene l’arte grazie alla fondazione per il premio Hugo Boss Prize, un progetto realizzato in collaborazione con il Solomon R. Guggenheim Museum di New York. Assegnato per la prima volta nel 1996, il premio, conferito da una giuria composta di importanti galleristi, critici e collezionisti internazionali, ammonta alla cifra di 100.000 dollari. Matthew Barney, tra gli artisti più importanti e rappresentativi dell’arte contemporanea, è il primo a ricevere questo importante riconoscimento nel 1996. Il gruppo Hugo Boss impiega circa 10.000 lavoratori e vende i propri prodotti in 124 paesi attraverso oltre 6.100 punti vendita.

Marco Falcioni

Il 1° marzo 2022, l’albanese Marco Falcioni è diventato direttore creativo del brand, subentrando a Ingo Wilts, per rinnovare  Hugo Boss e avvicinarsi a un pubblico più giovane. Falcioni lavorava in azienda già dal 2015 e negli ultimi anni aveva  fatto parte del team delle sfilate per il menswear, accrescendo il numero delle collaborazioni. Tra queste si distingue Boss x Russell Athletic, che vede una capsule sportiva e casual, seppure raffinata e d’impatto. 

Contemporaneamente anche Andrea Cannelloni è tornato per un anno da Hugo Boss come creative advisor. 

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