Francesca Liberatore
Brand e Fashion designer,  L

Liberatore Francesca

Francesca Liberatore, designer italiana

Indice

  1. Le origini
  2. Premi e riconoscimenti
  3. Impegno nel sociale
  4.  Decimo anniversario
    1. Primavera Estate 2018
    2. Autunno Inverno 2018/19
  5. Situazione attuale

Le origini

Dizionario della Moda Mame: Francesca Liberatore. La stilista
La stilista

Francesca Liberatore nasce a Roma nel 1983. Dopo la laurea in Fashion Womanswear al Central Saint Martins di Londra, lavora negli uffici stile di famose maison. Tra queste: Viktor & Rolf ad Amsterdam, Jean Paul Gaultier a Parigi e Brioni Donna di ritorno in Italia.

Premi e riconoscimenti

In seguito, nel 2009 Francesca Liberatore vince grazie alla sua prima collezione individuale il concorso Next Generation, promosso dalla CNMI. Da allora, ha sempre preso parte alle sfilate di MMD.

L’estro creativo dell'”enfant prodige” giunge poi perfino nei musei. Viene invitata ad esporre alla Permanente di Milano, alla Galleria Edieuropa di Roma, così come a Parigi, Londra, Tokyo, Canton, New York. L’eco del suo genio creativo giunge a San Pietroburgo, nella Kiev Fashion Week al Mytstestky Arsenal, nella Berlino Fashion Week, nel Warsaw Fashion Weekend al Soho Factory.

Dizionario della Moda Mame: Francesca Liberatore. Collezione primavera estate 2018
Collezione primavera estate 2018

Nel 2014 Francesca Liberatore è anche vincitrice del DHL Exported. Grazie a questo concorso mondiale, calca le passerelle del Salon del Lincoln Center, The Dock Skylight at Moynianh Station e del Gallery 1 di Clarkson Square.

Impegno nel sociale

Nel mentre, la stilista ha preso parte ad importanti iniziative come “a T-shirt for life” per la campagna Unicef “Vogliamo0” o per la campagna “C4C” della Banca Mondiale riguardo cause e conseguenze dei cambiamenti climatici.

Decimo anniversario di Francesca Liberatore: Collezione Primavera Estate 2018

Francesca Liberatore porta in passerella una collezione delicata e forte, ricca di contrasti. Perciò: tagli netti e decisi su tessuti fluidi e leggeri; stampe colorate accostate a pizzo metallizzato; stilemi del primo Novecento in armonia con l’eleganza contemporanea. Quindi, riflessi satinati e silver di tuniche geometriche screziate su silhouette total black stampate ad arte e trasparenze negli abiti da sera ricchi di pizzi e ricami sono i caratteri forti della sfilata.

Francesca Liberatore
Francesca Liberatore Milan Fashion Week Spring Summer 2019

Lunghezze midi e maxi per sete, cotoni, pizzo, jersey, satin, tulle e organza. Ancora, la palette di colori spazia tra i pastelli: glicine, rosa antico, rosso ceralacca, celeste polvere, canarino, cemento, carta da zucchero, beige, verde pisello, silver, verde palude. Tutto su basi bianche o nere.

Autunno Inverno 2018/19

In seguito, durante la Milano Fashion Week, Francesca Liberatore presenta una collezione che narra l’incontro tra due culture: quella occidentale e orientale. Questa sfilata è per lei il debutto milanese, dopo ben sette stagioni di grande successo portate a New York.

La sua sensibilità artistica e umana la portano a raccontare una terra misteriosa e ricca di contraddizioni. Dopo l’ultimo viaggio in Pakistan, in qualità di esperta internazionale con UNIDO, la stilista impara ad apprezzare la preziosità del ricamo locale, eseguito da ricamatori uomini, in aziende gestite da donne.

Francesca Liberatore
Milano Fashion Week Autunno/Inverno 2018-19

Quindi, il concept della collezione è ispirato da una femminilità estrema e regale, rafforzata da sciarpe in velluto, simbolo dell’abbigliamento pakistano. Il codice estetico della linea esplora tutto il mondo della designer romana. Racchiude il suo passato migliore attraverso check di parole che riverberano alla mente il soundtrack dei passati fashion show. Il mix di culture presenti nella collezione si esprime attraverso il pensiero di Francesca: lealtà e apertura verso l’altro.

I cappotti sartoriali sono stati realizzati in Sicilia grazie alla partnership con “I sarti italiani”, gli jaquard e i disegni su seta portano la firma di Puntoseta di Giuseppe Riccardi, Como. Ancora, la maglieria è stata prodotta in America grazie alla collaborazione con Designow, le pellicce sono state realizzate dal gruppo cinese Furmeyen con le pelli Sagafur e i ricami sono stati eseguiti dalle donne di Lahore.

La palette di colore è generosa. Le tonalità del celeste cielo, il grigio e il blu reale, accompagnano ricami sfarzosi in fili d’oro, valorizzando capispalla dal taglio maschile e gonne morbide e leggere.

Situazione attuale

Francesca Liberatore nel corso della sua carriera accademica ha insegnato in Italia e all’estero: all’Accademia Belle Arti di Brera, alla NABA Milano, all’Accademia Belle Arti di Roma, per importanti progetti per le Nazioni Unite come esperta internazionale, al GSC ad Amman (Giordania), nelle Università di Ho Chi Minh e Hanoi (Vietnam) e al Ministero della Produzione e Industria a Lima (Peru), ora a Eravan (Armenia).

La designer è stata anche responsabile di importanti collaborazioni con il Moulin Rouge di Parigi, con le capsule collections Moulin Rouge by Francesca Liberatore, ed è supportata da importanti partnership internazionali. Tra queste: Swarovski Elements, Saga Furs, Moulin Rouge Paris, Puntoseta, Nafa, etc.
Quando interrogata sull’importanza di questi progetti, la stilista ha dichiarato: “Ci credo molto, soprattutto per migliorare il prodotto, ogni volta che scelgo un partner è perché è un prodotto che mi piace, mi manca e penso siano i numeri uno a farlo. Quindi imparo da chi sa fare quella cosa che ho in mente ma non ho mai provato e loro acquisiscono un punto di vista che ritengono affine e sostenibile nel vero senso della parola”.

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