Centinaro
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Centinaro, Clara

Clara Centinaro (1914-1994), pseudonimo di Chiarina Moglia, è stata una grande stilista dell’alta moda italiana, che lavorò anche per Simonetta.

Da Bedonia a Roma

Clara Centinaro è nata e vissuta a Bedonia fino a vent’anni, più precisamente nella vecchia contrada di via Vittorio Veneto, nella casa del “Portico”, dove tornava puntualmente ogni estate, come se la fama non esistesse e tutto fosse rimasto come allora. Era nota per le sue abilità artigianali e sartoriali.

A metà degli anni ’30 giunse a Roma e continuò l’attività di sarta anche nei difficili anni della guerra. Qui sposò Mario Centinaro, proprietario di una sartoria maschile molto affermata. Negli anni della sua lunga attività il suo atelier si sposta in alcuni luoghi storici di Roma, da Via Margutta a Via Lombardia, per approdare definitivamente in Via Toscana.

Una clientela eccezionale

La vita professionale della giovane Clara cambiò radicalmente nella seconda metà degli anni ’50, quando donna Carla Gronchi, la moglie dell’allora Presidente della Repubblica, la scelse come sarta personale. Ma non era che il primo passo: nel 1957, dopo aver conquistato l’Argentina, fu scelta anche da Evita Peron e il suo successo in Venezuela fu tale che aprì una succursale della sua sartoria a Caracas. Frattanto nel suo atelier romano salivano Paola di Liegi, Donatella Pecci Blunt e Marta Marzotto, che fu sua indossatrice.

Dalla Sala Bianca di Palazzo Pitti alle innovazioni dei materiali

Nel 1952, partecipò alle sfilate della Sala Bianca di Palazzo Pitti, facendosi notare dai compratori internazionali. Seppe essere un’innovatrice, tanto che nel 1956 presentò un abito-ombrello in lana e seta mélange con un ampio collo a mantellina sostenuto da stecche. Nel 1957-1958, poi, firmò l’abito in seta ricamata verde pallido indossato da Miss Universo. Negli anni ’60, invece, si cimentò nell’uso di nuovi materiali proponendo creazioni all’avanguardia, come un abito corto dalla linea svasata in plastica trasparente e finta pelliccia (1967). Negli anni ’90 l’atelier Centinaro è stato rilevato da Litrico, che ne possiede tuttora gli archivi.

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