Cartier
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Cartier

Cartier è una storica gioielleria francese. Fondata nel 1847 da Louis François Cartier, è sinonimo di lusso ed eleganza

pubblicità Cartier con Pantera 2019

Indice

  1. Le origini
    1.1 Il Santos: il primo orologio da polso
    1.2 Louis Cartier
    1.3 Louis Cartier e Jean Cocteau
    1.4 La pantera di Jeanne Toussaint 
    1.5 I bracciali Love e Juste un clou
    1.6 L’orologio Crash
  2. Gli anni ’80 e ’90 
    2.1 La Fondation Cartier pour l’Art contemporain
    2.2 L’orologio Pasha
    2.3 Da Vendôme Luxury Group all’acquisizione di Richemont
  3. Le signore di Cartier
  4. Gli anni 2000
  5. La storia continua

 

Cartier ha ormai più di un secolo e mezzo, ma la sua vitalità creativa non conosce flessioni e non ha perso il diritto di essere considerata la capofila mondiale nel gruppo delle grandi firme internazionali.

Le origini

Nel 1847, Louis François Cartier apre la sua prima bottega a Parigi, in rue Montorgueil. Fu un piccolo laboratorio orafo a dare vita ai primi esemplari di una produzione che sarebbe stata apprezzata, qualche decennio più tardi, dalle corti reali di tutto il mondo. I gioielli Cartier divennero famosi quando, nel 1856, la principessa Matilde, nipote di Napoleone I, indossò i suoi primi gioielli firmati Cartier. Seguirono l’imperatrice Eugenia ed Edoardo VII il quale, per la sua incoronazione ordinò 27 diademi. Louis Cartier venne così nominato “King of Jewellers, Jeweler of Kings”. Dodici anni dopo l’apertura trasferisce la bottega a Bouvelard des Italiens e comincia a farsi apprezzare dalla clientela più prestigiosa ed esigente della capitale.

la prima boutique parigina
la prima boutique parigina

Quando il figlio Alfred entra in azienda, la produzione ha un notevole sviluppo. Data al 1899 il trasferimento in Rue de la Paix, quando ormai la gioielleria Cartier aveva assunto grande notorietà. Un anno prima, nel ’98, il figlio di Alfred, Louis, aveva stretto una liason particolarmente proficua con il bel mondo parigino sposando Andrée Worth, la figlia del celebre sarto Charles Frédéric Worth. La gioielleria, situata a pochi passi dall’atelier di moda, attira l’interesse con i suoi straordinari pezzi creati in stile ghirlanda ispirato all’arte del XVIII secolo.

La famiglia Cartier: da sx Pierre, Louis, Alfred e Jacques
La famiglia Cartier: da sx Pierre, Louis, Alfred e Jacques

Dopo il successo riscosso presso la corte inglese in occasione dell’incoronazione di Edoardo VII che proprio allora, a proposito del brand di gioielli, pronunciò la celebre frase: “rois des joailliers parce que joaillier de rois”, viene inaugurata una succursale a Londra, in New Burlington street, sotto la direzione di Jaques Cartier, fratello minore di Louis.

A Pierre, invece, viene affidato nel 1908 il negozio di New York di Fifth Avenue. Risalgono a quei primi anni del ‘900 gli orologi più famosi; Santos, realizzato nel 1904 per l’aviatore Alberto Santos-Dumont, Tonneau (1906) e Tortoue (1912).

Il Santos: il primo orologio da polso

Il Santos di Cartier è stato il primo orologio pensato per essere indossato al polso. Si basa sul concetto di forma, delle linee essenziali, sul rigore delle proporzioni e sulla ricerca dei dettagli. Nasce dal desiderio dell’aviatore Alberto Santos-Dumont di voler leggere l’ora mentre era in volo, così l’amico Louis Cartier inventò il primo orologio “da indossare” al polso. Da allora, l’orologio è diventato un pezzo iconico del marchio con un design che si reinventa nel tempo, riflettendo i gusti di un’epoca. 

Louis Cartier

Louis è l’anima del gioiello Cartier di cui plasma l’immagine grazie alla sua sensibilità artistica, la sua creatività intellettuale, al suo gusto creativo che non conosce confini né culturali né geografici. Gran viaggiatore, frequentatori di salotti mondani, è un uomo dal piglio disinvolto e aristocratico. Dal 1907, abbandonando il genere ghirlanda, inventa motivi geometrici che precorrono il Déco.

Suggestionato dall’arte orientale, dai Balletti Russi, portati a Parigi da Diaghilev, dalla moda neo-egizia imperante nei primi anni ’20, conduce a compiuta realizzazione lo stile del brand. Insieme ai gioielli in onice, cristallo di rocca, smalto, corallo, brillanti, pietre preziose; nascono i celebri “orologi misteriosi”, capolavori di virtuosismo tecnico giocati sulle magie cromatiche delle pietre dure.

Louis Cartier e Jean Cocteau

È del 1924 la creazione dell’anello Trinity, formato da tre fedi unite tra loro: una in oro rosa, simbolo dell’amore, una in oro giallo, simbolo della fedeltà e l’ultima in platino, simbolo dell’amicizia.  Il monile venne commissionato dal poeta Jean Cocteau, amico e cliente fidato, che commissionerà anche la fornitura di diamanti che avrebbero formato le lacrime sul volto di la Bella, interpretata da Josette Day, nel suo film La Belle et la Bête .

Il rapporto di fiducia con Louis culminò nel 1955, quando Jean Cocteau fu accettato nell’Académie Française e ordinò a Cartier la sua spada “immortale”, progettata dallo stesso Cocteau e prodotta dai laboratori Cartier.

La spada di Cocteau progettata da Cartier
La spada di Cocteau progettata da Cartier

Negli anni ’30 è la volta della creazione “Tutti i Frutti”: protagoniste sono le pietre preziose di colore.

La pantera di Jeanne Toussaint 

Si è nel frattempo affiancata a Louis, per la progettazione, Jeanne Toussaint, creatrice di grande talento che avrebbe firmato molti pezzi celebri; dalle trousse ai portasigarette, dagli orologi ai gioielli. All’epoca degli anni ruggenti, Jeanne Toussaint si faceva notare per i suoi stivali rossi e il pigiama in seta cinese. Soprannominata “la pantera”, diviene tra le prime donne alla direzione di una maison proponendo creazioni innovative e di rottura, per la maison creò uno stile unico definito “stile Touissant” caratterizzato da accostamenti contrastanti di metalli preziosi e pietre colorate. Per i suoi gioielli traeva ispirazione dai paesaggi e le culture orientali, specialmente dalla Persia, dalla Cina, dall’India. 

jeanne toussaint
jeanne toussaint

Dal genio di Toussaint, nel 1948 comparve la prima spilla a tutto tondo con una pantera: un autocelebrazione della designer, declinata in diverse forme e materiali, simbolo di una femminilità affermata. La pantera è divenuta l’elemento distintivo del marchio ed è comparsa su orologi, collane, orecchini e bracciali. Jeanne Toussaint riscosse molto successo tra i reali di casa Windsor e Cartier divenne fornitore ufficiale della corona inglese. Per la duchessa Wallis Simpson disegnò le celebri spille a forma di fenicottero negli anni ’40 e una particolare spilla Panthére del 1949 in platino su uno zaffiro cabochon del Kashmir da 152,35 carati. 

spilla con pantera
spilla con pantera

Dal ’45, dopo la scomparsa di Louis e di Jacques, al vertice del Gruppo, come presidente, sale Pierre Cartier che mantiene la carica fino alla sua morte nel ’64. La famiglia Cartier ha mantenuto la proprietà dell’azienda fino al 1964, poi ne raccolse il bastone di comando Robert Hocq, il creatore dei gioielli Les Must de Cartier. Dopo alcuni passaggi di proprietà, nel 1972 l’azienda trovò i suoi acquirenti, ovvero un gruppo di investitori guidati da Joseph Kanoui. A seguire, alla presidenza subentrò Alain Dominique. Perrin.

I bracciali Love e Juste un clou

Le creazioni Cartier sono circondate da mistero e storie leggendarie. è il caso di due bracciali divenuti presto iconici, nonchè i più richiesti della maison, il bracciale Love e il Juste un clou.

Il bracciale Love viene creato a New York  nel 1969 dal designer Aldo Cipullo. Ha linee essenziali e rigore delle proporzioni; una forma ovale avvolge il polso e si rimuove con un cacciavite in oro. Simbolo di passione assoluta, suggella gli amori più intensi. Infatti, per la promozione del bracciale, Cartier regalò il bracciale alle coppie più celebri del momento come Sophia Loren e Carlo Ponti. Secondo una leggenda, negli ospedali di New York sono nascosti dei cacciaviti per aprire il bracciale, qualora arrivi un paziente in emergenza che ne indossi uno. Per rendere unico ogni bracciale, all’interno è inciso il numero di serie. 

Pubblicità Love Cartier 1970
Pubblicità Love Cartier 1970

Creato da Cartier nel 1971 a New York, il bracciale Juste un Clou viene chiamato in un primo tempo Nail Bracelet. Il bracciale Juste un Clou è un chiodo trasformato in un gioiello. La purezza delle linee sublima un semplice chiodo, trasformandolo in oggetto prezioso. Il design del bracciale parte da una linea essenziale che intende portare l’oggetto alla sua espressione più essenziale: la pura struttura di un chiodo. 

Bracciale juste en clou
Bracciale juste en clou
 
L’orologio Crash

Gli anni ’60 videro l’introduzione di un’altra leggenda di Cartier: nel 1967 la marca lanciò l’iconico Cartier Crash. Questo modello fu creato a Londra e sembra essere uscito da un quadro di Dalì ma si dice infatti che un cliente avesse riportato a Jean-Jacques Cartier un orologio incidentato, all’epoca alla guida di Cartier Londres, fosse rimasto affascinato dalla forma della cassa al punto da volerla riprodurre così com’era. 

Crash orologio 1991
Crash orologio 1991

Gli anni ’80 e ’90 

Alain Domenique Perrin ha commercialmente aperto l’azienda ad una clientela più giovane. Nell’81, la Maison lancia il profumo Must e i prodotti di pelletteria deluxe. Per il primo profumo di Cartier, viene scelto un packaging elegante, una bottiglietta in vetro dalle linee uniche ed originali. Il flacone, impreziosito da una fascia rossa con impresso il nome della maison, rivela in trasparenza il colore del profumo che richiama il metallo più prezioso: l’oro.

profumo must
profumo must

Firma inoltre gli Spadini degli Accademici di Francia. 

La Fondation Cartier pour l’Art contemporain

Nel 1984 viene creata la “Fondation Cartier pour l’Art contemporain”. A dieci anni dalla sua creazione, la Fondation Cartier pour l’Art Contemporain, viene trasferita a Parigi in Boulevard Raspail, negli spazi progettati dall’architetto Jean Nouvel, dove continua un’intensa un’attività volta all’organizzazione di mostre e manifestazioni culturali d’avanguardia, volte ad affermare una dimensione eclettica e multidisciplinare.

Fondation Cartier pour l'Art contemporain
Fondation Cartier pour l’Art contemporain
L’orologio Pasha

Risale al 1985 la creazione di un altro orologio iconico del marchio, il Pasha. Disegnato dal leggendario Gérald Genta, il Pasha, si caratterizza per il disegno di un quadrato all’interno di un cerchio. Divenuto subito un oggetto di culto tra gli uomini, anche le donne hanno presto iniziato a considerarlo uno status symbol di stile e potere. Secondo una favola apocrifa, il nome deriva da un segnatempo su misura che Louis Cartier aveva creato all’inizio degli anni 30 per il Sultano di Marrakech (Pasha è infatti il titolo che prima avevano gli ufficiali dell’impero Ottomano). 

prima edizione del pacha
prima edizione del pacha
Da Vendôme Luxury Group all’acquisizione di Richemont

Dopo Kanoui, nel 1993, la società ombrello Vendôme Luxury Group acquista Cartier insieme ad altri importanti marchi di orologeria e gioielli come Baume & Mercier, Piaget, Duhnill, Panerai e Vacheron Constantin. Nel’97 Cartier festeggia il suo centocinquantesimo anniversario con la grande retrospettiva Cartier 1900-1939, presentata al Metropolitan Museum of Art di New York, al British Museum di Londra e in altre prestigiose sedi. Domenique Perrin lascia la sua carica di CEO nel 1998. 

Nel 1999, il gruppo Vendôme Luxury passa sotto il dominio del gruppo Richemont ’99 il marchio di gioielleria parigino Van Cleef & Arpels

Le signore di Cartier

Cartier è stato sinonimo di lusso e raffinatezza sin dal suo inizio, tutti i suoi pezzi sono stati motivo di ammirazione e status symbol. L’azienda ha trasformato i suoi gioielli in opere d’arte collezionate da alcune delle donne più famose e potenti del mondo come Grace Kelly, Barbara Hutton, Anne Hathaway, Kate Middelton, Celine Dion e Marilyn Monroe che, nel celebre film Gli uomini preferiscono le bionde, cantava “Diamonds are girl’s best friend” indossando proprio dei gioielli Cartier. 

marilyn monroe indossa gioielli Cartier in Gli uomini preferiscono le bionde
marilyn monroe indossa gioielli Cartier in Gli uomini preferiscono le bionde

Nel 1969, Cartier ha acquisito un diamante a forma di pera da 69,42 carati venduto poi a Richard Burton per 1.1 milioni di dollari. Burton regalò il diamante all’allora moglie Elizabeth Taylor, così il diamante venne ribattezzato Taylor-Burton. A seguito della separazione della coppia, il diamante fu rivenduto per circa 3 milioni di dollari ad un gioielliere di New York. 

Elizabeth Taylor con Richard agli Academy Awards del 1970, indossa il diamante Cartier
Elizabeth Taylor con Richard agli Academy Awards del 1970, indossa il diamante Cartier

Gli anni 2000

Cartier, che è presente in tutto il mondo con più di 200 boutique, ha celebrato nel 2002 la sua liason con l’arte e la cultura organizzando, sotto la direzione artistica dell’architetto Ettore Sottsass, al Vitra Design Museum di Berlino e a Palazzo Reale di Milano, la mostra Il design Cartier visto da Ettore Sottsass, più di duecento fra gioielli, orologi, accessori e oggetti preziosi.

Nel 2006 Cartier fonda il Cartier Women’s Initiative,  un programma internazionale in collaborazione con INSEAD Business School con l’obiettivo di identificare, sostenere e promuovere le donne imprenditrici e le loro imprese.

Inoltre, la maison è impegnata nella promozione e trasmissione dei mestieri d’arte con la fondazione della La Maison des Métiers d’Art, l’Institut Joaillerie Cartier nel 2014. 

La storia continua

Nel 2015 Cartier ha inaugurato la Maison des Métiers d’Art a La Chaux-de-Fonds in Svizzera.

Tre anni dopo, nel 2018, è uscita sul mercato la borsa Guirlande de Cartier e nel 2019 la collezione Clash de Cartier. 

Sempre nel 2019 si è tenuta la retrospettiva “Beyond Boundaries: Cartier and the Palace Museum Craftsmanship and Restoration Exhibition” presso il Palace Museum a Pechino. Qualche mese più tardi, l’esposizione “Crystallization of Time”, dedicata allo stile di Cartier, propone l’abbinamento di modelli storici della Collection Cartier e di creazioni contemporanee, presso il National Art Center di Tokyo. La mostra è stata organizzata dall’agenzia New Material Research Laboratory, fondata da Hiroshi Sugimoto e Tomoyuki Sakakida.

Cartier parteciperà alla ‘Ceo Carbon Neutral Challenge’, la sfida lanciata nel 2019 dal Ceo di Gucci Marco Bizzarri per affrontare la crisi ambientale globale. La Ceo Carbon Neutral Challenge è stata raccolta anche dai Ceo di Sanpellegrino, Lavazza, Sap, The RealReal e Levin Sources.

Il fatturato di Cartier è di 6,2 miliardi di dollari, nel 2022.

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