Braccialini
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Braccialini

Braccialini, borse, coordinati in pelle e tessuto, accessori

Braccialini
Edizione cartoline

Braccialini. Azienda italiana produttrice di borse e coordinati in pelle e tessuto, accessori per abbigliamento e calzature. Nel 1953, Carla Braccialini e il suo primo marito Roberto partono per la Liguria con un campionario minimo di articoli che spaziavano dalle borsette ai di vestiti e qualche cappellino. Una produzione semplice creata da un ristretto gruppo di donne, maestre dell’uncinetto. Una realtà poco più che familiare che sin da subito intuì quanto il mercato italiano fosse pronto per la pelletteria e la sperimentazione dei diversi materiali.  Una pagina inedita della moda e del costume italiani che ancora oggi identifica nelle borse Braccialini, un capitolo essenziale.

Lo staff

Lo staff, diretto da mamma Carla, vanta la collaborazione dei tre figli, Riccardo (dall’80 nell’ambito strategico), Massimo (braccio destro creativo della madre, entrato anche lui in azienda con Riccardo) e Lorenzo (a cui è affidata la comunicazione dal 2000). Da cinquant’anni, non esiste più la netta distinzione tra borsetta “elegante ed escusiva” in pelle e borsa in paglia (che ha caratterizzaro i nostri anni Cinquanta), ma un accessorio che non è più accessorio, è un capo da indossare e abbinare al resto, in cui il mix tra pelle e paglia lo rende inconfondibilmente Braccialini.

I primi progetti furono creati in un quadrilocale di via delle Pinzochere a Firenze: dal disegno si passava poi allo studio per applicare gli inserti in pelle, a cui si dedicava il pellettiere (esterno). Furono gli anni sessanta che videro questo doppio processo divenire uno; Carla apre il primo laboratorio in cui si poteva assistere ad ogni fase della produzione, dallo schizzo iniziale alle cuciture tra paglia e pelle.

Base Vinavil

Lei stessa ammette di aver “sperimentato” il tutto e di essersi cimentata in applicazioni a base di Vinavil; furono poi i suoi stessi operari ad insegnarle come ottenere un risultato migliore con del semplice mastice. La situazione però era destinata a cessare drammaticamente: l’alluvione del ’66 infatti non fu generosa col piccolo laboratorio ma l’irriducibile tenacia della signora Braccialini la portò a risorgere come la Fenice in meno di un anno dal disastro. La fantasia dei colori e la vivacità degli abbinamenti cromatici fecero della maison un marchio di fabbrica.

Cesti in vimini ed inserti ricamati

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Braccialini x Franciacorta

La sperimentazione era senza limiti e, dopo prove su prove, finalmente il mercato potè apprezzare i primi esemplari di cesti in vimini o castagno a cui si aggiungevano delicati pizzi e ricami direttamente sugli inserti in pelle.

Arrivano gli anni Ottanta e Braccialini, ormai considerata la punta di diamante nelle borse, stupisce ancora e apre un genere fresco, ottimista e vivo e la chiave è la continua pulsione a sperimentare a farsi pionieri di un mercato che, allora, era molto più competitivo degli anni Sessanta: ed ecco la rivoluzione estetica del mix tra nastri e passamamerie, fiorellini e intarsi, perline e merletti e la presenza in Germania, Usa e Giappone. Anche la produzione si diversifica e nel 1986 l’azienda lascia Firenze e si insedia a Pontassieve, ad una manciata di chilometri dal capoluogo toscano.

Vivienne Westwood

Ad un solo anno di distanza, è con Vivienne Westwood che si concretizza un contratto di licenza per la produzione e la commercializzazione degli accessori. Alla fine degli anni ’80, viene fondata “Contromano”, una realtà associata che presto unisce la licenza Roccobarocco. Il tempo passa e i gusti mutano: l’intuizione di Carla quindi è il minimalismo che caratterizzò la “sobrietà” degli anni Novanta: minimalismo sì, ma reinterpretato “alla Braccialini”, in cui la vivacità e la spensieratezza traspaiono dalla rigidità delle nuove linee. Ed è il mercato delle giovani a cui si decide di puntare, creando la linea “Tua di Braccialini”. E’ poi la volta di “Metrocity”, la nuova linea dinamica con angoli in metallo destinata ad un pubblico urbano. 1993, via della Vigna Nuova 33/a Firenze diventa l’indirizzo del primo monomarca della maison.

Mila Schön

Nel 1997 il brand sigla un accordo di licenza con Mila Schön; nel ’99 con Contromano Bagutta e ancora con Vivienne Westwood per la collezione calzature uomo-donna. Il 2000 si apre con l’incorporazione di Contromano e si conclude con l’accordo con Mariella Burani Fashion Group. Questo darà sin da subito ottimi frutti in previsione dell’inaugurazione di nuove boutique monomarca. Nasce quindi il polo del lusso e testimoni di questa importante alleanza sono i nuovi negozi a Milano e a Tokyo.

Il fatturato si impenna e tocca l’80% grazie anche al progetto Franchising Braccialini e la costituzione di Antichi Pellettieri. Nel 2002, altre inaugurazioni di monomarca: Treviso, Riccione e Shanghai. Grazie ad una joint-venture ad Hong Kong, il brand raggiunge una distribuzione più capillare che arriva a coprire tutto l’estremo oriente. L’anno successivo anche Milano, Montecatini Termini e Udine vantano la presenza di nuovi showroom Braccialini.

Fondo francese L Capital entra in Antichi Pellettieri

Un’ulteriore spinta strategica si concretizza nel 2003, quando il fondo francese L Capital (gruppo LVMH) entra nel capitale di Antichi Pellettieri e casa Braccialini compie 50 anni. Un anniversario invidiabile che festeggiato nel migliore dei modi da una realtà nata dal nulla (o quasi). Nel 2004 vengono allestite nuove vetrine Braccialini a Roma, Dubai, Londra, Shanghai, Hangzhou e Chongqing a cui faranno eco nel 2005 quelli di Seoul, Hong Kong, Geddah, Parigi e Milano. Nello stesso anno, viene ampliata anche la sede di Pontassieve.
Va ricordata, per il successo ottenuto in tutto il mondo, l’iniziativa che ha dato vita ad una collezione di pezzi speciali che, stagione dopo stagione, si sono affermati come dei veri e propri must e sono diventati dei veri e propri oggetti da collezione.

Borse Limited Edition

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Graziella e Braccialini

Stiamo parlando delle borse limited edition, ironiche, divertenti e assolutamente uniche, che riproducono un oggetto (l’automobile, la casetta, il castello, la sveglia) o un animale (il rospo, il riccio) trasformandolo in contenitore caratterizzato da lavorazioni di altissima qualità e pelli di primissima scelta. Al temine di una lunga crisi l’azienda richiede il concordato preventivo ma questo ottiene l’impugnazione dei giudici.

Braccialini  fallita. Il tribunale di Firenze, infatti, ha proceduto alla dichiarazione di fallimento dopo averne revocato l’ammissione al concordato preventivo, richiesta nel 2016, e quindi rigettato la domanda di omologa.

La proprietà di Braccialini è passata a Graziella Holding, la famiglia Gori ha integrato le attività del brand di pelletteria con il business esistente dei gioielli e ora punta al rilancio internazionale guardando già alla collezione primavera-estate 2021.

 

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