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Bottega Veneta

Bottega Veneta: la storia del marchio dell’iconico intreccio

Bottega Veneta viene fondata a Vicenza, nel 1967, da Michele Taddei e Renzo Zengiaro. Verso la fine degli anni Settanta i due lasceranno l’azienda e Laura, ex moglie di Michele, si risposerà con Vittorio Moltedo divenendone proprietaria.

Bottega Veneta

Sin dall’inizio si contraddistingue per la produzione di raffinate borse in pelle, realizzate con grande cura e maestria. Gli artigiani veneti dell’azienda svilupperanno la tecnica distintiva dell’intrecciato, ancora oggi considerata la firma del marchio. Hanno dato così vita a borse dal design discreto, elegante e minimale senza l’aggiunta di particolari evidenti o grossi loghi in mostra.

Il mercato internazionale dimostrerà presto apprezzamento verso questi prodotti, considerati sinonimo di qualità ed eleganza tipici del made in Italy. Già a partire dagli anni Settanta, con il primato della prima boutique italiana a conquistare Madison Avenue, Bottega Veneta sbarcherà oltreoceano dove vanterà una clientela a cinque stelle composta da donne del calibro di Jackie Onassis e Mary Tyler Moore. Persino l’eclettico Andy Warhol, amico di Laura Moltedo, apprezzerà il design delle borse della maison, contribuendo a diffondere l’eco mediatica.

Seguirà una forte politica di espansione territoriale con l’apertura di numerosi negozi monomarca. Iniziano le aperture in America e poi a Parigi, Londra, Roma, Milano, Venezia, Firenze, oltre che una forte presenza sul continente asiatico. Nel 1975 l’azienda diversificherà i suoi prodotti lanciando una linea di scarpe mentre sarà il 1998 l’anno della prima collezione d’abbigliamento prêt-à-porter presentata a Milano Collezioni.

Il nuovo millennio 

Nel 2001 l’azienda verrà assorbita dal gruppo Gucci che, pochi mesi dopo, verrà a sua volta inglobata dalla holding francese PPR (ora Kering). È un periodo di cambiamenti per la maison che vede il rinnovamento dei vertici aziendali oltre che una nuova direzione artistica. Tomas Maier, designer di origini tedesche, formatosi alla scuola della Chambre Syndicale de la Haute Couture di Parigi e da nove anni come designer per Hermès – oltre che fondatore della sua omonima etichetta – sarà il nuovo stilista.

Maier avvierà una serie di accorgimenti con l’obiettivo di svecchiare l’immagine del marchio. Inoltre vuole rafforzare la connotazione dei prodotti della casa con un design discreto e minimale caratteristico dell’identità originaria. Verranno ampliati i business dell’azienda introducendo nuove categorie di prodotto come l’alta gioielleria, una linea di occhiali, prodotti di arredamento per la casa e articoli da regalo. Bottega Veneta si trasformerà così in un brand di lifestyle volto a veicolare, in più tipologie di prodotti, lo stile sobrio e fortemente riconoscibile della casa.

Nel 2006, per consolidare e sottolineare l’impegno nella conservazione della tradizione artigianale italiana, Bottega Veneta assieme alla Scuola d’Arte e Mestieri di Vicenza avvierà il progetto ambizioso della fondazione della Scuola della Pelletteria, un istituto, diretto dagli artigiani, nato dalla necessità di tramandare la maestria e la tecnica creativa alle nuove generazioni.

Maier, assieme all’amministratore delegato Patrizio di Marco, si guadagnerà anche il merito della crescita economica dell’azienda che, in piena crisi internazionale, nel 2009 figurerà come l’unico brand del gruppo Kering a registrare un segno più in bilancio.

La crescita con Marco Bizzari

Bottega Veneta oggi distribuisce i suoi prodotti in 32 Paesi, tramite una rete di 130 punti vendita a diretto controllo, 25 in franchising e una presenza in un’accurata selezione di negozi multibrand. Con un business in costante crescita, l’azienda impiega 300 dipendenti. Inoltre, è seconda solo a Gucci tra i brand con la miglior performance economica della divisione PPR Luxury Group. Nel 2010 ha chiuso l’anno con ricavi per un valore di 510 milioni di euro. Dal 2009 Marco Bizzarri, subentrato a Patrizio di Marco, ricopre il ruolo di presidente e amministratore delegato, dando un grande contributo all’economia aziendale e rafforzandone le performance. Due anni dopo, nel 2011, il fatturato ha raggiunto i 6,8 milioni di euro, con una crescita del 33,7% in un anno. I profitti sono saliti ai 2 milioni di euro, con una crescita del 57,1% rispetto al 2010.

Bottega Veneta FW 2011
Bottega Veneta FW 2011

Nel 2011, la casa di moda introduce il suo primo profumo, chiamato Bottega Veneta, dove la figlia di Ines de la Fressange, Nine d’Urso, è stata scelta come testimonial per la campagna. Nel 2013 la griffe viene quotata ufficialmente un miliardo di euro. L’anno dopo Bizzarri lascia la sua posizione per diventare il nuovo CEO di Gucci, al suo posto Carlo Alberto Beretta fino al 2016 (arriverà poi  Claus Dietrich Lars e nel 2019 Bartolomeo Rongone, che ricopre la carica ancora oggi). 

I cinquant'anni di Bottega Veneta
I cinquant’anni di Bottega Veneta

E’ il 2016 quando il marchio celebra il suo cinquantesimo compleanno e il quindicesimo anniversario di Maier nella maison. Per l’occasione è stata lanciata una collezione in limited edition di borse fatte a mano, che rappresenta in modo contemporaneo l’eredità dell’azienda. Nel 2018, dopo 17 anni di collaborazione, Tomas Maier lascia Bottega Veneta.

La rinascita di Bottega Veneta con Daniel Lee 

Al suo posto viene nominato nuovo direttore creativo il giovane designer britannico Daniel Lee. L’obbiettivo è svecchiare il brand del gruppo Kering, che viveva una situazione di stallo dal 2015. Lee rielabora i codici del DNA del brand e dal passato nasce un’estetica moderna fatta di volumi over, matelassé e intrecci. Grazie al lavoro di Lee Bottega Veneta diventa uno dei brand più desiderati del momento. La the Pouch è la it bag che tutti vogliono. Lee portà una ventata di modernità senza dimenticare l’artigianalità e la qualità dei materiali, caratteristiche imprescindibili del heritage del brand che Daniel reinterpreta con successo.

Bottega Veneta FW 2021
Bottega Veneta FW 2021

La situazione del brand è attualmente molto forte. Bottega Veneta ha 225 negozi a gestione diretta, migliaia di negozi multi-brand e 1.173.000 euro di entrate, il 40% delle quali proviene dall’Asia Pacifica. Nel 2020 Bottega Veneta va in controtendenza e fa segnare un +3,7% di crescita del fatturato nell’anno terribile della pandemia.

A novembre del 2021 Daniel Lee lascia la direzione creativa del brand. 

Nel 2022, Bottega Veneta ha incassato 1,74 miliardi di euro, contro gli 1,5 miliardi del 2021 e gli 1,21 miliardi del 2020.

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