Brigitte bardot
B,  Attori

Bardot, Brigitte

Brigitte Bardot, sex symbol della cinematografia internazionale

Brigitte Bardot (1934). Francese, più sex symbol che attrice, universalmente B.B., vero mito tra gli anni ’50 e ’60. Un look ingenuo e insieme provocante, costituito da diversi elementi, senza precisi riferimenti a capi di abbigliamento o ad accessori in particolare.

Ritratto di Brigitte Bardot
Ritratto di Brigitte Bardot

Lunghi capelli biondi sulle spalle o la coda di cavallo alta, il maquillage dai toni rosati, le ballerine nere, i pantaloni alla pescatora, le cinture strette in vita, i reggiseni a balconcino di cotone a quadretti vichy e le scollature a barchetta. In realtà un total look, che ha influenzato generazioni di donne: imitatissimo l’abito da sposa rosa guarnito di pizzi e con profonda scollatura tonda indossato dall’attrice per il giorno delle sue seconde nozze, nel 1959.

Il mito di B.B. (giovanissima inizia a studiare danza, poco dopo intraprende la carriera di modella posando per riviste di moda come Elle e Jardin des modes) esplode con la sua apparizione in controluce dietro un lenzuolo in Et Dieu créa la femme (Piace a troppi, ’56). Film peraltro modesto, diretto dal suo primo marito Roger Vadim, ma che impone Brigitte come modello da imitare. Le vette più alte di questo mito non coincidono solo con l’uscita di altri film di successo ma anche con i momenti più piccanti delle complicate vicende sentimentali della diva. Nella memoria collettiva Brigitte è anche la star che ha portato in primo piano i bikini di percalle, quel cotone molto leggero utilizzato per grembiuli e camicie da uomo cantato persino da Paolo Conte. Fra i suoi film, La verità, Il disprezzo, La ragazza del peccato, Il riposo del guerriero.

L'abito da sposa di Brigitte Bardot
L’abito da sposa in vichy, indossato per le nozze con Jacques Charrier

L’animalista Brigitte Bardot

La Bardot, però, non merita di essere solo ricordata come volto della cinematografia francese e internazionale. L’attrice, infatti, è anche riconosciuta come attivista per i diritti degli animali. “Amo gli animali … morti” è la scandalosa campagna pubblicitaria promossa dall’attrice e apparsa su alcuni cartelloni pubblicitari, a Parigi. Protagonisti, alcuni parka con profili in pelliccia, insanguinata. “L’idea è quella di sfidare coloro che dicono di amare gli animali – si legge nella nota -. Quelli che passeggiano con il loro cane in città, ma che indossano vestiti con pellicce, a volte senza sapere che non sono sintetiche“.

Brigitte Bardot, opinione sugli omosessuali e non solo

Nel 2003, la Bardot pubblica il libro Un grido nel silenzio che definisce gli omosessuali un “fenomeno da baraccone”. Frase estrapolata da un discorso ben più ampio, come difende Brigitte che, rivolgendosi a una rivista gay, specifica quanto lei abbia convissuto, durante la sua vita, con gli omosessuali, rimandando al mittente, le accuse diffamanti di omofobia.

Ma l’attrice dovrà anche difendersi dalle offese che ha espresso nei confronti dei musulmani; cattiverie che ha pagato con un’ammenda di 4000 euro per “istigazione all’odio e alla violenza razziale” .

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