maria vittoria backhaus
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Backhaus, Maria Vittoria

Maria Vittoria Backhaus è una fotografa italiana nata nel 1942. Studia scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera; in quegli anni frequenta il leggendario Bar Giamaica, dove gravitano anche altri fotografi ritenuti oggi grandi maestri, tra cui Ugo Mulas, Alfa Castaldi e Mario Dondero.

Gli esordi

La Backhaus lavora a Milano ed è considerata una fotografa di primissimo piano nello still life: accessori, gioielli, oggettistica, cucina. Ha cominciato il mestiere come reporter (per il settimanale Tempo) nella seconda metà degli anni ’60, scattando fotografie durante eventi culturali, politici e musicali della scena beat. Successivamente, nei primi anni ’80, si avvicinò al mondo della moda con sguardo critico: considerava infatti la fotografia un mezzo per documentare il reale e la moda l’esaltazione del superfluo.

La profonda amicizia che la legò a Walter Albini fu determinante nel definire la sua carriera: infatti ha dichiarato che “Io facevo le foto mentre Walter era sul set e lui faceva le sfilate, mentre io nei camerini cucivo paillettes sui suoi vestiti. Walter mi ha insegnato che l’estetica non è una cosa superflua, ma una disciplina”. Così inizia a collaborare con L’Uomo Vogue e Casa Vogue, al tempo sotto la direzione di Isa Tutino Vercelloni. Da allora si specializza nello still life, nella fotografia di moda e in quella di design.

maria vittoria backhaus

Lo stile di Maria Vittoria Backhaus

Fin da subito ha dimostrato talento, sicurezza di gusto e perizia di luci: usa grandi formati ed il suo punto di vista è sembrato spesso “poco alla moda”. Per esempio, in un periodo in cui la donna aveva un’immagine fragile e sottile, di solito posizionata davanti a uno sfondo bianco, Maria Vittoria poneva una donna “reale” in un set gigantesco che raccontava una propria storia.

Non solo i suoi set, ma anche l’utilizzo particolare che faceva della luce, le sue tecniche di fotografia e la scelta di fotocamere e pellicole offrivano spesso un taglio inaspettato. Ciò deriva dal suo metodo di lavoro: anzi che partire dall’oggetto da fotografare, infatti, la Backhaus è interessata soprattutto a ciò che un’immagine può raccontare allo spettatore. Solo in seguito sceglie gli oggetti da includere in scena, selezionando quelli più funzionali al racconto che ha deciso di condurre. 

Oltre la fotografia

Maria Vittoria Backhaus ha organizzato molte mostre, la prima delle quali nel 1998 a Milano per Vogue Italia e l’ultima nel 2023 presso il Castello di Casale Monferrato. Della sua prima mostra, A noir, ha inoltre pubblicato un libro. Non è stato l’unico, in quanto oltre alla fotografia pubblicitaria si concentra su progetti personali che terminano spesso in cataloghi e libri d’artista a tiratura limitata; conserva inoltre la sua occupazione da archivista, dedicandosi a catalogare e classificare il proprio archivio personale.

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Vita privata 

Maria Vittoria è nipote di Arnaldo Mussolini e figlia di Vito, ultimo direttore del Popolo d’Italia. Ha sposato Giorgio Backhaus, traduttore di Max Horkheimer e di Theodor Adorno, entrambi filosofi della Scuola di Francoforte. Vive e lavora a Milano, ma passa parte del suo tempo sull’isola di Filicudi.

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