Annabella
A,  Marchi e case di moda

Annabella 1957

Annabella è una casa di moda italiana fondata nel 1957 da Giuliano Ravizza, specializzata in pellicce

Monica Bellucci per Annabella
Monica Bellucci per Annabella

Le origini di Annabella

La casa di moda Annabella viene fondata nel 1957 da Giuliano Ravizza, che situa la compagnia a Pavia. Laureato in Medicina, decide di dedicarsi sin da giovane alla sua grande passione: la moda. Ravizza ha spesso detto:

“Mio padre era un sarto. Devo al suo lavoro di ago e filo l’opportunità di aver iniziato la mia carriera su una base solida. Appena prima della fine dell’ultima guerra, lui intuì che l’era dei capi su misura era quasi tramontata. E così fece il grande balzo, inizialmente con un negozio di abiti preconfezionati, poi due negozi. Nel 1950 ne aveva cinque, tutti a Pavia: “Annabella”, “Ravizza”, “Casanova”, “Il Duomo” e “La Tex”.

Ma nel 1960 si è ammalato e io sono stato costretto ad abbandonare il campo medico. Tuttavia, non volevo seguire proprio le sue orme: da qui nasce l’idea di un unico, grande store di pellicce. In più, volevo demitizzare il cappotto di visone, abbassando i prezzi e trasformando il mito della pelliccia in un prodotto di consumo comune quanto le lavastoviglie.”

Grazie all’accordo con Angelo Rizzoli Senior, lo store viene battezzato Annabella, come uno dei suoi magazine di successo. Nel 1981, Giuliano Ravizza viene rapito sotto casa dalla ‘ndrangheta calabrese. Il sequestro durerà tre mesi e, dopo il pagamento di un ingente riscatto, Ravizza viene liberato il giorno di Natale.

Ravizza, Zeffirelli e Jerry Hall
Ravizza, Zeffirelli e Jerry Hall

Lo sviluppo del brand

Grazie all’intuizione del fondatore Giuliano Ravizza riguardo all’importanza del marketing, il brand Annabella raggiunge presto la notorietà a livello internazionale. Ciò è stato possibile grazie ai fashion show al Teatro della Scala a Milano. Importante anche il design di Misha, la mascotte di visone presentata ai Giochi Olimpici di Mosca del 1980 alla presenza di Mrs. Breznev. Inoltre, il brand è stato ambasciatore della moda italiana alle celebrazioni per il bicentenario della Casa Bianca negli Stati Uniti. Ovviamente, innumerevoli celebrità e testimonial hanno contribuito a rendere noto il marchio in tutto il mondo.

Nel corso degli anni e grazie anche alla seconda generazione – subentrata dopo la morte del padre nel 1992 – rappresentata oggi da Riccardo, Ruggero e Simonetta Ravizza, il brand si trova al vertice della moda sia in termini di immagine che di prodotti. Sempre un riferimento per l’industria di pellicce italiana, con collezioni innovative, un uso dei colori all’avanguardia e un artigianato che caratterizza i vestiti del marchio. Un abile mix di tradizione, lusso e tecnologia per un pubblico perspicace, con uno sguardo costantemente rivolto agli ultimi trend. Nel 2002 diventa anche un’eau de toilette per donna.

L’apertura di un nuovo flagship store rappresenta il desiderio odierno di guardare al futuro, con la stessa passione di sempre per le sfide comportate dai nuovi progetti. Caratterizzata da un concept più attuale e luxury-friendly, mantenendo come comune denominatore quegli elementi iconici che hanno reso celebre l’atelier.

La rivoluzione, d’altronde, è un concetto non nuovo all’azienda. Ravizza infatti  è stato il primo a prendere la rivoluzionaria decisione di pubblicare i prezzi delle pellicce sui giornali e di produrre format tv commerciali brevi e lunghi.

Pellicce e Ambiente

La pellicceria Annabella utilizza solo pelli che sono state acquistate all’asta e in mercati internazionali dichiarati commerciabili dalla Washington Convention. Dal 1973, infatti, la Washington Convention protegge e regola il commercio delle specie della flora e della fauna che sono a rischio di estinzione. L’obiettivo è quindi quello di preservare queste specie e assicurare un utilizzo eco sostenibile. 

Annabella e lo star system 

Annabella
Alain Delon e Monica Bellucci per Annabella

La leggendaria top model degli anni ’70-’80 Verushka è stata la prima celebrità a promuovere il brand, seguita dal regista Franco Zeffirelli che gira uno spot per il marchio con protagonista Jerry Hall. Dopo è stato il turno di Alain Delon con una giovane Monica Bellucci, e in seguito anche Sofia Loren lega la propria immagine a quella di Annabella. Così, il brand diventa un’icona della pellicceria italiana, attraverso le lenti del fotografo Gianpaolo Barbieri. Nel febbraio del 2003 Naomi Campbell, un tempo impegnata nelle lotte animaliste, sfila per Ravizza, sfoggiando un lapin, una giubba militare con code di volpe e un prezioso zibellino che si accorcia mediante cerniere.

Sofia Loren per Annabella
Sofia Loren per Annabella

Annabella 2.0

Ad oggi, gli edifici principali si trovano a Pavia ed occupano 14 vetrine larghe circa 20000 metri quadrati. Nella milanese via Montenapoleone, inoltre, è stato aperto un negozio intitolato Simonetta Ravizza. Nel 2012 apre uno shop online del brand.

Dal 2012, ha aperto l’e-commerce dove vendere le pellicce online. 

La compagnia ha concluso il 2016 con un fatturato di più di 8 milioni di euro. Il 2018, invece, ha visto l’apertura di nuovi edifici Annabella in piazza Minerva, sempre nel cuore di Pavia ma in un’area più conveniente. In più, i nuovi uffici si basano su un concept totalmente nuovo e modernizzato, per attirare nuove generazioni di clienti. Il brand, tuttavia, resta coerente con i valori tradizionali e con la storia di Annabella, presentati in una chiave nuova e contemporanea.

Annabella 2020
Annabella 2020

Leggi anche: 

Pellicce Moda

Porfin!

Prada dice addio alle pellicce, la svolta fur free