Albino Teodoro
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Albino Teodoro

Albino Teodoro, il brand dello stilista Albino D’Amato che coniuga design e couture

albino d'amato
Albino d’Amato

Indice

  1. Le origini di Albino D’Amato
  2. Le prime collaborazioni
  3. La nascita del brand
  4. Lo stile del brand
  5. L’ultimo decennio
  6.  Ultime collezioni
    1. Autunno ’17 ready-to-wear
    2. Resort 2018
    3. Primavera ’18 ready-to-wear
    4. Pre-fall ’18
    5. Autunno/inverno ’18/19 ready-to-wear

Le origini di Albino D’Amato

Albino D’Amato, fondatore di Albino Teodoro, nasce a Roma nel 1974. Dapprima studia architettura nella capitale e nello stesso tempo frequenta l’Accademia di Costume e di Moda. Poi, in seguito, si trasferisce a Torino per seguire i corsi di design industriale.

Proviene da una famiglia piuttosto rigida, che sognava per lui una carriera da architetto o da ingegnere. Abitava nello stesso quartiere di Valentino Garavani. Verso i 14 anni, di ritorno da scuola, era solito lasciare alcuni disegni nella cassetta della posta del couturier. Valentino rispose, consigliandogli di fare esperienza.

Nel 1995 svolge uno stage presso la Fiat Torino e l’anno dopo si trasferisce a Parigi. Qui frequenta alcuni corsi presso l’Ecole de la Chambre Syndicale de la Couture. Nello stesso periodo lavora da Ungaro, con Giambattista Valli, alla linea Parallel. Questa un’esperienza fondamentale per lui. Confessa:

Tutto il mio universo creativo è nato lì.. Il talento è una cosa che hai dentro. Anche se all’inizio non conosci le tecniche o i materiali, se è una cosa che vuoi davvero, succede

Le prime collaborazioni di Albino Teodoro

Sicuramente grazie alla sua preparazione eterogenea e al suo talento naturale per il disegno, lo stilista collabora con Maison prestigiose quali Emmanuel Ungaro, Giambattista ValliGuy Laroche. Ancora, Emilio Pucci e Louis Vuitton e Kenzo.
Successivamente, nel 2004, lo stilista torna in Italia. A Milano collaborerà, quindi, prima con Versace (collaborazione in effetti nata a Parigi) e poi Dolce & Gabbana e nel frattempo lavora alla sua linea personale.

Dizionario della Moda Mame: Albino Teodoro. Collezione autunno 2017
Collezione autunno 2017

La nascita del brand Albino Teodoro 

Nel 2004 Albino fonda con il designer partenopeo Gianfranco Fenizia il brand che porta il suo nome, Albino Teodoro. Più tardi, nell’autunno di quell’anno presenta, infatti, la sua prima collezione primavera/estate 2005, in una galleria d’arte in Place des Vosges.

La scelta di presentare a Parigi comunica l’impronta che i due soci hanno scelto di dare ad Albino Teodoro, una collezione che associa all’esclusiva manifattura made in Italy un’allure decisamente parigina, con forti reminiscenze Couture.

Dizionario della Moda Mame: Albino Teodoro. Collezione autunno 2018
Collezione autunno 2018

La collezione vince Who is on next? , concorso indetto da Vogue e dalla Camera della Moda, guadagnandone in visibilità. Albino Teodoro si ispira, nei colori e nelle forme, al movimento Bauhaus: primo pezzo un trench militare con fodera in evidenza. Ancora, memorabile l’abito che Albino mostra a Franca Sozzani durante le selezioni: dopo aver sfilato in nero, una versione verde militare viene indossata per la serata di gala da Linda Evangelista.

In seguito, la seconda stagione, l’autunno/inverno 2005/06, suscita l’interesse di clienti internazionali, dagli States al Giappone, passando per Hong Kong ed, ovviamente, Europa. Albino D’Amato si occupa della parte creativa, mentre Gianfranco Fenizia ne cura gli aspetti organizzativi, direttamente dallo spazio dedicato di via Gallina 11 a Milano.

Lo stile del brand

La moda sobria di Albino Teodoro conta dettagli minimi e indispensabili: lo stile radicale rende omaggio al passato senza nostalgia, al Design e alla Couture anni ’60, a certi aspetti degli Eighties.

Dizionario della Moda Mame: Albino Teodoro. Collezione Resort 2018
Collezione Resort 2018

Misticismo, modernità e romanticismo si combinano nei suoi abiti dove prevale il gusto per la sartorialità. Design architettonico e femminilità sono, quindi, elementi imprescindibili, così come la capacità di mescolare colori in modo creativo e sofisticato. Prima di tutto, bisogna ricordare che il modello da cui imparare, per Albino, è stato Valentino:

“Una star, oltre che un designer straordinario. Ha creato un’ideale femminile che mi ha molto ispirato.” 

Le creazioni Albino Teodoro sono architettoniche, femminili, cool.

L’ultimo decennio

Nel 2007 Albino diviene consulente di Trussardi sulle collezioni Uomo e Donna. Successivamente, le collaborazioni si estendono a Karl Lagerfeld e Les Copains, brand per il quale dall’aprile 2008 è consulente stilistico. Per Les Copains, dalla P/E 2010, disegna anche scarpe, prodotte da Le Sillla.
Albino è anche Design Director della Maison Vionnet e consulente del gruppo Max Mara.

Per l’autunno/inverno 2010/11 Albino Teodoro abbandona le atmosfere eighties per tornare alle linee anni ’60, mescolate a una rigorosa ispirazione ecclesiastica“. Il nero è illuminato da sfumature cipria e camel, l’insieme è mistico e romantico.

Dizionario della Moda Mame: Albino Teodoro. Collezione pre-fall 2018
Collezione pre-fall 2018

Ultime collezioni Albino Teodoro

Autunno ’17 ready-to-wear

A febbraio 2017, un mix di immagini è stato intonacato sul moodboard di Albino D’Amato. L’austero concettualismo dei designer giapponesi si mescola ai languidi abiti di Jean Muir e ai sandali a spillo anni ’80 di Yves Saint Laurent, scattati da Guy Bourdin. Il tocco di raffinata eleganza era l’immagine di due ragazzini che si tenevano per mano, con giacche oversize troppo grandi per loro. Lo stilista dichiara:

“Non potevo resistere. C’è tanta tenerezza; è così dolce e innocente. Volevo catturare quella sensazione – mi ha ispirato a lavorare attorno all’idea di una decostruzione gentile”

Dopo una pausa di alcune stagioni, D’Amato torna in passerella. La collezione presenta studiatissimi capispalla, lunghi mantelli e cappe dal morbido tocco architettonico. I giochi di pieghe, di tradizione giapponese, donano al tutto estrema sensualità. Calibrate le imperfezioni: orli grezzi, rifiniture incomplete, scontri cromatici. Il punto di Flimsy d’ésprit appariva ancora più delicato sul feltro di lana; l’ovvia femminilità del pizzo era compensata da texture asciutte e maschili.

Resort 2018

Albino Teodoro ha abbinato tagli rigorosi a ricami opulenti, in un gioco di decostruzione leggera e decoro ridotto. Un raffinato cappotto da opera aveva una silhouette sottile, impreziosita da ricchi motivi floreali che sembravano stampati ma erano tessuti a jacquard. Linee semplici e pulite, come in una tunica geometrica in duchesse di satin, stampata con strisce bianche e nere. Una gonna ampia in broccato d’argento e oro era indossata con un top arricciato. Albino Teodoro ha anche provato alcuni look maschili: un parka, un cappotto e un eccentrico faille turchese e geranio.

Primavera ’18 ready-to-wear
Pre-fall 2018

Pochi mesi dopo, a gennaio 2018 Albino Teodoro predilige un approccio elegante e adulto. Il suo stile ha sempre virato verso una certa raffinatezza: le forme hanno un’inclinazione architettonica leggera e levigata da un tocco di glamour. Lo stilista è appassionato di haute couture e la raffinatezza della costruzione che ne consegue.

Albino Teodoro ha tagliato il tessuto in un elegante tailleur a doppio petto con pantaloni aderenti. Le superfici nitide e brillanti come la duchesse satin e il gazar sono le preferite del designer. A seguire, una corta tunica in zafferano o polveroso taffetà rosa era leggermente imbottita. La stessa sensazione di praticità chic era evidente nei capospalla: ricchi broccati o lussuosi doppi cashmere e lane. Le forme erano per lo più a trapezio, mantenute lineari ed eleganti, con un tocco anni ’60. Un elegante soprabito con cappuccio in jacquard di seta trapuntato bronzo e verde sembrava semplice e funzionale quanto elegante.

Autunno/inverno ’18/19 ready-to-wear

Minimalismo e struttura: la collezione autunno/inverno 2018-2019 di Albino Teodoro stupisce per la sua evoluta semplicità. Realizza una collezione che ricorda, per impianto concettuale, gli studi in architettura. La silhouette lineare si arricchisce di tessuti pregiati come il broccato con fili ricamati oro e viola o la seta, che alleggerisce long skirt con tasche alla francese. Le paillettes e il neoprene conferiscono alla collezione un’allure moderna e glamour. Giochi di asimmetrie attestano le tecniche acquisite durante i corsi presso l’Ecole de la Chambre Syndicale de la Couture.

“Ho lavorato intorno ai miei temi di moda preferiti: la costruzione couture, la sartoria maschile, gli anni ’60, le forme femminili, la geometria, il colore. Volevo inserirli in un contesto moderno”.

Il punto forte della collezione era la sartoria, del resto una delle migliori risorse di Teodoro. I cappotti erano consistenti, tagliati nitidi ed evidenziati con interessanti combinazioni di colori. Poi, c’erano vari pezzi di valore. Ad esempio un mantello blu scuro con orlo asimmetrico sportivo ma elegante. Oppure ancora un tailleur maschile a scacchi con un enorme piumino bianco. Poi, una serie di abiti a palloncino di varie lunghezze, di broccato stampato in digitale. Ibridi di calza a gambaletto alti fino al ginocchio, indossati con sandali in pelle verniciata erano un gesto concettuale fuori contesto.

Albino Teodoro collezione
Albino Teodoro collezione

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