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Adidas

Adidas è un marchio di calzature, abbigliamento e accessori sportivi fondato il 18 agosto 1949

Adidas è una delle più celebri aziende multinazionali al mondo che produce calzature e altri articoli sportivi. Le origini del marchio risalgono al 1924, quando Adi Dassler registrò il marchio Gebrüder Dassler Schuhfabrik. Appena nel 1928 l’azienda neonata è protagonista delle vittorie di Lina Radke, medaglia d’oro ad Amsterdam e Berlino. 

La separazione dal fratello Rudolf e la registrazione del marchio nel 1949

La svolta avvenne il 18 agosto 1949, quando Adi Dassler registrò il marchio Adi Dassler adidas Sportschuhfabrik, poi riconosciuta semplicemente come Adidas, a seguito della lite con il fratello Rudolf iniziata due anni prima durante la Seconda Guerra Mondiale. 

Nel ’48, Rudolf si allontanò definitivamente dal fratello e fondò la sua azienda, inizialmente chiamata Ruda, poi trasformata in Puma. 

Una volta fondata l’azienda, Adi Dassler iniziò a lavorare con 47 dipendenti nella piccola cittadina di Herzogenaurach. Poco dopo registrò il marchio di fabbrica, ormai inconfondibile, delle tre strisce sulle scarpe sportive.

La rivalità tra i due fratelli non si esaurì presto, al contrario, tutta la cittadina in cui entrambi lavoravano era a conoscenza dell’aspra contesa tanto che la città stessa prese il nome di “the town of bent necks“, proprio perché si diceva che nessuno intavolasse una conversazione senza prima controllare che scarpe avesse ai piedi.

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Lina Radker indossa le scarpe di Adi Dassler

Adidas e l’affermazione nel mondo dello sport 

Il riconoscimento nel mondo sportivo arrivò nel 1954, quando Adi Dassler produsse le scarpe sportive per la squadra di calcio tedesca per i campionati nazionali di football. I tedeschi vinsero contro gli ungheresi nel 1954 e quella vittoria fu la consacrazione anche per Adidas. Da allora, il marchio divenne un punto di riferimento per il calcio e in generale per lo sport tutto.

Dopo la sneaker, arrivò anche la famosa tuta a tre strisce, che consacrò Adidas anche nel settore dell’abbigliamento sportivo. La tuta Franz Beckenbauer debuttò sul mercato nel 1967. 

Il sodalizio tra Adidas e gli atleti si fece sempre più solido negli anni, e divenne presto il punto di partenza dal quale sperimentare nuovi tipi di scarpe in base alla performance da raggiungere. Adi Dassler era attento ai bisogni degli atleti e riusciva sempre a soddisfarli grazie al costante dialogo e la spinta verso l’innovazione. A proposito di spinta, nel 1968 passò alla storia il salto di Dick Fosbury nella disciplina del salto in alto. Adidas supportò l’atleta nella sperimentazione delle scarpe che poi indossò durante la gara. 

Gli anni ’70, il pallone di calcio firmato Adidas e la morte di Dassler

Il 1970 segna un’altra importante milestone per Adidas. Il team design, infatti, lavora sul nuovo pallone da calcio TELSTAR per la FIFA World Cup del 1970. Il pallone è progettato in modo tale che sia visibile anche dalla TV, come ricorda il nome stesso. Da quel momento, Adidas instaura una solida partnership con la FIFA World Cup realizzando i palloni per ogni edizione.

Nel 1972, in occasione delle Olimpiadi a Monaco, Adidas realizza un nuovo logo: il Trefoil per simboleggiare la performance. A distanza di anni, il Trefoil è diventato sinonimo di lifestyle per il marchio, oltre che il manifesto di Adidas riconosciuto in tutto il mondo. 

Dal 1972 al 1978 Adidas comincia a espandersi definitivamente anche in altri ambiti sportivi, realizzando tute, scarpe e altri articoli sportivi anche per il tennis e la ginnastica artistica con Nadia Comaneci tra gli atleti rappresentati.  

Alla morte di Adi Dassler nel 1978 si chiude un’era di Adidas.

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Concerto di Run-D.M.C, Adidas

Gli anni ’80 con Khäte e Horst Dassler 

La moglie di Adi, Khäte Dassler e il figlio Horst prendono il timone di Adidas. Nel 1984, Adidas promuove un tipo di scarpa davvero innovativa per i tempi. Nella scarpa da ginnastica è stato inserito un micropacer per verificare la performance degli atleti. Oggi è conosciuto come miCoach.

Gli anni ’80 segnano anche un’altra importante svolta nella storia di Adidas. A seguito della pubblicazione del singolo “My Adidas”, il gruppo rap Run-D.M.C ha sollevato le scarpe durante un concerto che ospitava circa 40.000 persone. Questo gesto segnò definitivamente l’entrata di Adidas nella cultura pop. Il gruppo divenne partner di Adidas, sancendo l’alleanza tra il marchio sportivo e il mondo dell’entertainment.

Il 1987 segna una data tragica per l’azienda: la morte improvvisa di Horst Dassler e la scomparsa di Khäte due anni prima lasciano scoperta la direzione di Adidas, che si prepara a numerosi passaggi di testimone.

Gli anni ’90, la bancarotta sventata, la svolta con Robert Louis-Dreyfus

Nel 1989 Adidas era diventata una società per azioni. All’alba di un nuovo decennio, le sorelle Dassler lasciano l’azienda vendendo le loro quote e la direzione dell’azienda rimane scoperta e instabile. Nel 1989 il già proprietario di una squadra di calcio e membro del partito socialista francese Bernard Tapie acquistò Adidas per 290 milioni di dollari. Nel 1992 decise di vendere l’azienda. Quell’anno Adidas sfiora la bancarotta.

Tuttavia, un anno dopo, arriva il punto di svolta con l’arrivo di Robert Louis-Dreyfus come nuovo CEO. Insieme al partner Christian Tourres, Louis-Dreyfus trasformò l’azienda concentrandosi di più sull’aspetto del marketing e delle vendite, proponendo nel 1995 il nuovo slogan “We knew then, we know now”.

Fu in questo decennio che nacquero moltissime iniziative di marketing volte a risanare l’immagine parzialmente compromessa di Adidas. Il modello “Torsion” arriva nel 1989, “The Equipment Concept” nel 1991, la “Streetball campaign” nel 1992 e il “Predator Football Boot” nel 1994. 

Nel 1997 Adidas acquista Il gruppo Salomon diventando adidas-Salomon AG.

Gli anni 2000, l’anno dell’espansione nel lifestyle

Nel 2001 Herbert Hainer diventa il nuovo CEO di adidas-Salomon AG. Gli anni 2000 sono gli anni della consacrazione di Adidas in altri segmenti produttivi, consacrando il marchio anche nel settore lifestyle. Tante le partnership in questi anni: con Yohji Yamamoto nel 2002, con Y-3 nel 2003, poi con Stella McCartney nel 2004 e con Porsche Design Sport nel 2007. 

Il 2004 è l’anno della famosa campagna pubblicitaria “Impossible is Nothing” con David Beckham, Haile Gebrselassie, Muhammad e Laila Ali.

Nel 2006, Adidas compra Reebok, Rockport e Reebok-CCM Hockey. A giugno dello stesso anno, l’azienda cambia nome in Adidas AG. Le acquisizioni non si fermano di certo qui. Dal 2011, infatti, l’azienda acquista Five Ten, il marchio di abbigliamento per le attività all’aperto, TaylorMade, Ashworth e Adams Golf. 

Il 2012 è l’anno della definitiva consacrazione del marchio nel settore dell’abbigliamento e lifestyle con la campagna pubblicitaria “All in”, che vede protagonisti Lionel Messi, David Beckham, Katy Perrym and Derrick Rose. 

L’anno dopo, cominciano le innovazioni tecnologiche che riguardano principalmente il design. Viene lanciata la scarpa Energy Boost per la corsa. 

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La scarpa Futurecraft di Adidas

L’impegno di Adidas verso l’innovazione, la sostenibilità e il mondo digital 

Nel 2015, il brand lancia il piano “Creating the New”, il primo segno del cambiamento verso una produzione più sostenibile e l’attenzione più mirata ai bisogni dei clienti, atleti e partner.

Nel 2016 si assiste a un altro cambio generazionale. Herbert Hainer passa le redini dell’azienda a Kasper Rorsted, eletto nuovo CEO. Nel 2017 Adidas disinveste nelle precedenti acquisizioni che coinvolgono TaylorMade, Adams Golf, Ashworth e CCM, concentrandosi solamente sulla crescita di Reebok e le divisioni Adidas.

Nel 2019 l’azienda concretizza ulteriormente il suo percorso sostenibile attraverso la selezione di materiali sostenibili nella produzione, includendo anche la plastica riciclata raccolta dagli oceani. Simbolo di questo impegno è la scarpa Futurecraft realizzata con materiali riciclati al 100%. Il lancio della scarpa è programmato per il 2021.

Inoltre, l’azienda ha realizzato una linea per la maternità, che comprende capi di abbigliamento ideali per tutte le fasi della gravidanza. Il comfort e il supporto sono elementi chiave della collezione, i materiali impiegati nella realizzazione sono leggeri ed elastici specialmente sul petto e stomaco, così che i capi possano essere indossati prima e durante il parto. 

Parallelamente al disinvestimento di Reebok, nel 2021 l’azienda ha definito la strategia per i successivi cinque anni. “Own the Game”, il nuovo piano, mette al centro i bisogni del consumatore, spingendo sull’innovazione e la sostenibilità.

In 2022, gross profit decreased 1% to € 10,644 million from € 10,765 million in 2021.

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